Gilles (Nahuel Pérez Biscayart). Durante una retata delle SS, l’uomo viene catturato insieme ad altri ebrei e imprigionato in un campo di concentramento tedesco.
Quando gli viene chiesto se sia ebreo, Gilles mente dicendo che è persiano, scampando così a una fine certa, ma a una condizione: insegnare il farsi – lingua che lui non conosce affatto – al direttore del campo Koch (Lars Eidinger); infatti, una volta terminata la guerra il comandante nazista sogna di poter aprire un ristorante in Iran. È così che per sopravvivere Gilles si vede costretto a inventare una lingua fatta di parole e suoni senza senso, sperando di non essere scoperto.
Segni particolari
Il regista Vadim Perelman, russo-americano e nato in Ucraina, trae spunto dal racconto di Wolfgang Kohlhaase basato a sua volta da storie vere.